Fantasia e realtà nelle forme

Elisa Dellalibera, pluriclasse, Pragelato (TO)

Ho chiesto ai bambini di fare una creazione geometrica. Considerato che la pluriclasse 3, 4, 5 è composta da 8 alunni solamente, abbiamo votato le immagini e deciso di descriverle tutte quante partendo dalle più votate. Accanto al disegno le risposte dei bambini alla mia domanda “Cosa c’è di geometrico in questa immagine?”

Alberto: i denti sono dei triangoli.
Nicolò: il pesce arancione è un rombo.
Denis: la luce rossa è un rombo.
Matilde: il pesce è fatto tutto di forme strane geometriche.
Clelia: il pesce arancione è un rombo e la coda del pesce verde è un triangolo.
Denis: il foglio su cui è stato fatto il disegno è rettangolare.
Achille (autore): le squame sono un po’ strane, sono geometriche, l’occhio è un rombo e la pinna un triangolo.

Matilde: la strada è rettangolare.
Achille: le macchine sono quadrate.
Aurora: le case sono quadrate.
Diego: ci sono tanti quadrati e tanti rettangoli.
Denis: le finestre sono quadrate e la porta rettangolare.
Nicolò: i palazzi sono dei rettangoli.
Alberto (autore) alla domanda della maestra che chiede “Cos’è quella cosa nera?” risponde: “È la strada e sta in mezzo”. “Come mai hai disegnato le macchine così?” “Perché vanno in direzioni diverse”.

Achille: il sole è rettangolare e il quadrato verde

Aurora: ci sono tante forme geometriche, un rombo, un quadrato , una piramide e un cerchio. C’è un quadrato con delle piramidi di lato una su e una giù.
Clelia: le nuvole sono dei quadratini.
Denis: l’erba è rettangolare.
Matilde (autrice): le montagne sembrano piramidi.
Nicolò: c’è un simbolo che sembra il “per” . Matilde replica: perchè le linee sono geometriche.
Nicolò ribatte: quelle linee sono perpendicolari.
Matilde conclude: una è dritta e una è più storta.
Matilde: c’è anche un cerchio con un quadrato dentro e un rombo.

Aurora: c’è un quadrato intorno al disegno.
Matilde: i rettangoli son un po’ curvati.
Achille: è un’immagine che ci inganna, sembra un tunnel.
Diego: ci son tanti rettangoli curvi e un cerchio.
Nicolò (autore): ci sono tre cerchi separati da spicchi.

Nel disegno di Nicolò le forme generate dall’interazione tra raggi e circonferenze concentriche diventano rettangoli curvati. Manca un nome per definirle quindi i bambini prendono a prestito il nome di una forma che conoscono e aggiungono l’aggettivo “curvato”. Dalle loro parole, sia per questo che per gli altri disegni, si capisce che conoscono i nomi ma a quei nomi non corrispondono caratteristiche ben definite. Su questo si deve lavorare. Ogni forma deve essere descritta nelle sue caratteristiche chiedendo ai bambini che cosa chiamano “quadrato” e soprattutto perché. Idem per rombo, rettangolo, cerchio, triangolo.

Ciò che si dovrebbe ricavare da questo lavoro, almeno con i più grandi, è che le forme geometriche sono pure astrazioni, nominarle ci serve per comunicare ma queste figure ideali hanno caratteristiche ben precise altrimenti la comunicazione non funzionerebbe.

Nella realtà gli oggetti sono tutti tridimensionali quindi nel disegno di Alberto le forme sono proiezioni su un piano di una parte della forma complessiva che è formata da tante facce, se è un poliedro, o da superfici curve a cui non si riesce a dare un nome preciso.