Vania Scapin, classe terza
Condivido l’esperienza che sto portando avanti nella mia classe terza sul tema delle frazioni.
Ho avviato l’attività chiedendo ai bambini di realizzare una creazione matematica sulle frazioni. Ho usato il termine “frazione” sebbene non avessimo ancora affrontato l’argomento, se non nelle conversazioni informali come la suddivisione dei panini rimasti a merenda.
Dalle creazioni sono emerse conoscenze legate alla loro esperienza quotidiana:
-le frazioni nella lettura dell’orologio;
-le frazioni nel taglio di taglio di torte e pizze;
-le frazioni nella piegatura dei fogli..
Ho scelto di commentare la creazione di Stefano che mi sembrava potesse stimolare i bambini a riflettere sul confronto tra parte frazionata di un intero e numero che la rappresenta. Allego qui la conversazione.
Il lavoro è proseguito con la proposta di questa situazione problematica:
Nelle vostre creazioni matematiche sulle frazioni avete più volte usato la pizza come disegno. Vi propongo ora un problema matematico. Leggetelo con attenzione e poi rappresentatelo con un disegno. Infine spiegate il vostro ragionamento. Buon lavoro!
Ci sono 4 bambini che devono dividersi in parti uguali 3 pizze.
Ogni bambino dovrà avere la stessa parte di pizza.
Ogni coppia di bambini ha poi condiviso a voce il proprio ragionamento, con due principali tipi di rappresentazione: la pizza divisa in quattro parti, la pizza divisa in otto parti. Nel disegno vedo che i bambini utilizzano giustamente la divisione, nel linguaggio per spiegare invece, usano anche le espressioni “un quarto/tre quarti, intero…”. Nel confronto tra le due soluzioni è emersa la constatazione che i “tre quarti di pizza mangiata” equivalevano. Ma siamo agli inizi di un’esperienza.
Mi piacerebbe continuare su questa direzione…mentre discutevamo, Pietro è intervenuto dicendo: “Maestra, ma se le fette di ogni pizza fossero 10?” .
Come rilanciare il lavoro a partire da questa sua “proposta”?