Da un quadro di Mirò

Anna Beltramino, classe terza, Villar Perosa (TO)

Per parlare di “righe dritte, righe curve” ci viene in aiuto un quadro di Mirò: “Il cacciatore”

Si può costruire una linea retta? In classe non ci sta… dobbiamo aprire la porta e andare ancora avanti… ma finirà?

Abbiamo giocato un po’ con i fili di lana prima in aula e poi aprendo la porta anche in corridoio. Dopo ho chiesto ai bambini di disegnare una retta su un foglio bianco senza utilizzare i righello.

Stamattina abbiamo lavorato con le piegature della carta, ottenendo prima una retta e poi, facendo due piegature, due rette incidenti. Al ritorno dalle vacanze pensavo di chiedere ai bambini di cercare le rette incidenti nel quadro di Mirò. Continuando con le piegature dovremmo poi scoprire le rette perpendicolari.

Sono stati introdotti alcuni termini geometrici relativi alle rette: rette incidenti, punto di intersezione…

Il lavoro continua….

Descrizione di figure

Dopo aver descritto la figura a coppie, abbiamo scritto la descrizione condivisa che abbiamo mandato agli alunni di Luisella.

 

Cari amici di Perosa,
speriamo che stiate bene.  Dall’ ultima lettera che vi abbiamo mandato è passato tanto tempo. Adesso siamo in terza e facciamo lavori più difficili.
In questi giorni abbiamo fatto un bel lavoro di geometria. La maestra Anna ci ha dato una figura da descrivere. Prima abbiamo lavorato a coppie e poi tutti insieme abbiamo letto le descrizioni e ne abbiamo scritta una condivisa.  Non vi mandiamo la figura, ma solo la descrizione; leggetela con attenzione e provate voi a disegnarla. 
Fateci sapere come l’avete disegnata.
Vi salutiamo e aspettiamo la vostra lettera con il disegno.
A presto.
I vostri amici di Villar.

DESCRIZIONE CONDIVISA

È un quadrato ed è una figura piana. A metà del lato in alto parte un segmento che finisce a metà del lato in basso. A metà del lato sinistro parte un segmento che arriva a metà del lato opposto. I due segmenti formano una croce che divide il quadrato in quattro quarti.
In ogni quarto, dall’angolo in alto a sinistra parte un segmento che va a finire all’angolo in basso a destra.

Stamattina ho iniziato a “smontare” le cose che mi avevano detto nella descrizione. Abbiamo fatto una conversazione partendo dalla domanda: “Come fate a dire che è un quadrato?” A mio avviso è stata una discussione molto ricca.

in questi giorni ho continuato a “smontare” le idee dei bambini. Abbiamo costruito l’angolo perfetto o magico e l’abbiamo usato per riconoscere le rette perpendicolari. Siamo andati anche a caccia di angoli retti nella classe usando l’angolo campione.

Abbiamo fatto il cartellone con le parole che usiamo e le parole della geometria.

Siamo arrivati alla costruzione del quadrato con le piegature.

Prossime conversazioni: “Come fate a dire che il segmento parte dalla metà del lato? Cosa intendete per segmenti a croce? Cosa intendete per angolo?”

Questo ci porterà alla realizzazione del cartellone con le parole che usiamo e le parole della geometria.

Dopo aver costruito l’angolo magico che poi abbiamo definito retto, abbiamo riprodotto  rette perpendicolari e rette incidenti con le piegature. Osservando le piegature i bambini hanno individuato gli angoli retti e gli angoli uguali a due a due. È stata usata anche la parola “opposti”, l’ha detta un bambino collegandosi al lavoro sui punti cardinali in geografia.
Ho chiesto ai bambini di dirmi se in classe c’erano degli oggetti che ricordavano delle rette oppure dei segmenti perpendicolari; usando l’angolo retto costruito verificavano se la loro idea era corretta. Mi sembra che inizino ad interiorizzare abbastanza bene che la geometria è astrazione. 

Nel frattempo a coppie hanno disegnato la figura descritta dai bimbi di Perosa (vedi anche https://creazionimatematiche.mce-fimem.it/creazioni/geometria-in-arte/).

Le sei figure

Alla Lim abbiamo osservato le sei figure e fatto le relative osservazioni. Abbiamo deciso di rileggere con attenzione la descrizione e di provare a fare un disegno condiviso. Nel disegno hanno voluto mettere delle rette e non dei segmenti perché nella descrizione non si parlava di segmenti. Abbiamo mandato il tutto a Luisella e ora aspettiamo la risposta.

Ora pensavo di riprodurre le rette incidenti e perpendicolari con i fili e di fissarli sul pavimento per far emergere il termine piano che ancora ci manca. E’ interessante il lavoro fatto da Francesca, pensavo di prendere spunto….
Sulle rette parallele abbiamo lavorato un po’ agganciandoci alle frasi dette dai bambini che partecipavano al corso di sci:
…. a volte il maestro ci dice di non incrociare gli sci…. di tenere gli sci paralleli….
Anche su questo abbiamo cercato nella realtà oggetti che ci ricordassero la parallelità.

Ho consegnato ai miei alunni (divisi in gruppi) un foglio bianco e ho chiesto loro di riprodurre la figura geometrica, descritta dai bimbi di Perosa, utilizzando solo le piegature.

Come si vede dalle foto, alcuni gruppi non hanno pensato subito di creare il quadrato come avevamo già imparato, hanno provato a piegare in tanti modi per ottenere il quadrato al centro del foglio. Tutti i gruppi poi sono riusciti a riprodurla. In plenaria abbiamo scritto la spiegazione di come avevano fatto.

Successivamente abbiamo giocato con i fili tesi di lana, ho chiesto ai bimbi di creare rette o segmenti incidenti, perpendicolari. Essendo che stava per finire la lezione , ho chiesto loro come facevamo a mantenere quell’intreccio di fili fino al giorno successivo per poter continuare il lavoro. Alcuni hanno proposto di utilizzare un piano di appoggio, da lì l’idea di fissarli sul cartellone sul tappetone.  Abbiamo così introdotto il concetto di piano geometrico e i bambini hanno fatto una serie di osservazioni che abbiamo riportato sul quaderno.

L’angolo

Un problema di angoli