Intervento di Maria Arcà a Milano – 16 novembre 2024

























Le attività sul galleggiamento: dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria
Allenare lo sguardo (Francesca Cucchi)
Il punto di vista dell’acqua (Rita Bonfanti)
materiale da inserire
Il galeone (Silvia Gavazzi)
Questo percorso è stato svolto in una sezione eterogena, al pomeriggio, nei mesi di ottobre e novembre.
Le attività sono proseguite nei mesi successivi: in una conversazione i bambini di 5 anni parlano di galleggiamento mentre progettavano un galeone e le sue parti.
Galleggiamento e aria (Irene Vacca)
Durante una prima discussione, gli alunni e le alunne hanno raccontato alcune esperienze in acqua, cercando di spiegare le loro sensazioni:
Nelle lezioni successive gli alunni hanno sperimentato con l’acqua. A gruppi e con a disposizione una vaschetta e una bottiglia d’acqua, è stato chiesto loro di appuntare su un foglio le osservazioni che facevano sull’acqua. Successivamente, i bambini sono stati invitati a porsi delle domande alla luce delle osservazioni compiute.
Noto che gli alunni hanno già molte idee e teorie che loro vivono come certezze ma che necessitano di essere messe in dubbio. Ho cercato di non dare risposte e di ascoltare i loro contributi, ricordando loro che si trattava di un momento in cui ci stavamo confrontando e che le ipotesi andavano provate e verificate.





Dopo questa attività ci siamo concentrati sul peso: per loro era sicura la regola che va a fondo perchè è pesante, sta a galla perchè è leggero. Abbiamo pesato i vari oggetti utilizzati e abbiamo visto che la mela o il tappo di sughero (che stavano a galla) pesavano di più del chiodo (che andava a fondo).
Capiamo che non basta tenere in considerazione il peso: servono altre “caratteristiche” (abbiamo chiamato così le variabili).
Tra le varie caratteristiche (peso, colore, forma, grandezza), decidiamo di prendere in considerazione il peso e la grandezza.
Propongo due situazioni (tappo-chiodi e palloncino con chiodi): ogni bambino fa le sue ipotesi su ciò che succederà
Osserviamo la prima situazione “tappo-chiodi”: è chiaro che la grandezza rimane uguale e cambia il peso. Video al LINK
Osserviamo la seconda situazione “palloncino-chiodi”: l’elemento aria ha creato delle difficoltà per capire cosa cambia e cosa resta uguale. Viene fatta una prima discussione:
Dopo aver svolto l’esperimento del palloncino con i chiodi era emerso il problema del “Cosa fa l’aria”. Ne abbiamo discusso a lungo. Piano piano alcune idee si sono chiarite (l’aria che non tira su, il salvagente che ci fa cicciottelli) e sono emerse nuove domande e considerazioni. In questa conversazione un bambino ha iniziato a parlare di forza dell’acqua.
Ho quindi deciso di tornare a sperimentare sul galleggiamento, alla luce delle idee chiarite e dei nuovi elementi presi in considerazione. Avevano a disposizione, chiodi, tappi di sughero, palline di polistirolo e mandarini. Ho anche chiesto di trovare un modo per “inciccire” il chiodo e farlo stare a galla. Stanno lavorando in piccolo gruppo e domani esporranno alla classe le osservazioni, le ipotesi e le domande.
I temi che sono emersi dai gruppi sono due: la forza dell’acqua e le particelle. In un gruppo il bambino che già aveva parlato di forza dell’acqua ha portato i suoi compagni a spiegare così il galleggiamento del chiodo infilzato nella pallina di polistirolo. Un gruppetto invece si è chiesto perchè il mandarino e la pallina di polistirolo che hanno forma e grandezza simili, galleggiano in modo diverso. Allora ho detto ai bambini che, se non vedono differenze fuori, possono pensare ad alcune differenze “dentro”. Il gruppo ha iniziato a ragionare sui legami tra le particelle.
Esperienze con l’acqua (Francesca Demartini)
I bambini della mia classe hanno iniziato a fare le prime esperienze con l’acqua. Ho raccolto le loro ipotesi e le prime osservazioni sui primi esperimenti fatti in classe.
Esperienze con l’acqua (Paola Spolaor)
Nella mia classe quarta in questi mesi abbiamo iniziato alcune esperienze con l’acqua. Con i bambini sorgono molte variabili da verificare di volta in volta , modificando di conseguenza le certezze appena raggiunte.
Sono partita da una conversazione sulle esperienze dei bambini sull’acqua raccogliendo le loro idee e percezioni per poi avviare esperienze di galleggiamento di materiali diversi per confutare alcune idee dei bambini.
Esperienze di galleggiamento
Una nuova discussione
Acqua e sabbia (Laura Chiesa)
In classe quarta abbiamo iniziato la sperimentazione con acqua e sabbia che avevamo in aula.
Da lì hanno ripreso il concetto del ciclo dell’acqua studiato in precedenza.
Esperienze estive e preconoscenze (Antonella Varesi)
Ho provato ad introdurre il tema acqua/galleggiamento, in scia al racconto di un alunno che in agorà riferiva di aver visitato una località marittima e le saline, poco distanti. Ho colto quindi l’occasione nei giorni successivi per tornare a recuperare qualche esperienza estiva relativa al galleggiamento al mare o in piscina. In azzurro ho scritto le suggestioni/riflessioni che mi ha suscitato questa discussione…
Alla discussione è seguita un’esperienza scientifica agganciata a quanto visto la settimana precedente presso il museo di storia naturale. Gli alunni hanno fatto attività di laboratorio ed hanno osservato due esperimenti sulla tensione superficiale. Questo momento di confronto è servito per far emergere le pre-conoscenze degli alunni in merito al tema.